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Le Cozze

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Le Cozze – [Mytilus Galloprovincialis]

 

 

  • Caratteristiche: la denominazione scientifica e commerciale è Mitilo. Il mitilo è un mollusco bivalve ed equivalve, cioè è costituito da due gusci uguali, comunemente conosciuto come cozza. La cozza si presenta come una sorta di goccia costituita da due gusci che oltre ad essere uguali, sono caratterizzati da cerchi concentrici che si delineano per tutta la lunghezza della valva. I gusci sono composti da carbonato di calcio e sono di colore nero o  nero-viola. Internamente, invece, sono di colore madreperla, sono lisce e sono tenute insieme da una cerniera con tre o quattro dentelli posizionati all’estremità. All’interno del guscio, si nasconde il frutto, il mollusco composto da una sorta di mantello giallastro o aranciato ripiegato su se stesso all’interno del quale si trovano tutti gli organi tra cui quelli riproduttivi. Il frutto è legato alla valva da una sorta di pistillo  biancastro e fibroso, infatti, è costituito da fibre di diidrossifenilalanina (DOPA),  sostanza studiata per la sua straordinaria resistenza alla trazione.

 

 

 

  • Benefici: le cozze sono un alimento con un buon livello  proteico ad alto valore biologico. Hanno un elevato contenuto di colesterolo ben bilanciato tra grassi saturi e polinsaturi. Hanno una modesta concentrazione di carboidrati pur vantando un basso apporto energetico. E’ da sfatare, pertanto, l’idea che le cozze siano un cibo poco digeribile e pesante; sono più le sue cotture o meglio il suo consumo a crudo che ne pregiudica la digeribilità. Sono ricche di sali minerali, tra cui molto importante il sodio, ed è proprio quest’ultimo a determinarne effetti negativi  per coloro i quali soffrono di ipertensione. Contengono inoltre potassio, fosforo e anche Vitamine. Il consumo di cozze è sconsigliato alle donne in gravidanza in quanto è un alimento ad alto rischio batterico. (Clicca qui e scopri la nostra rubrica dedicata a Mamme, Bambini e Pesci e troverai consigli utili su quali pesci è bene assumere in gravidanza e non solo!)Purtroppo questo mollusco, soprattutto quando è selvatico, tende a nutrirsi di tutti i residui organici presenti nelle acque marine o in prossimità delle foci dove vivono. Per tale motivo è più sicuro mangiare cozze derivanti da allevamenti certificati piuttosto che rischiare con quelle selvatiche. Forse questo è l’unico caso in cui è preferibile l’allevamento al prodotto pescato in mare ….ma proprio per la natura stessa del mitilo. 

 

 

 

 

 

  • Consigli per l’acquisto: le cozze devono essere contenute in apposite reti all’interno delle quali si troverà  un’ etichetta sulla quale sarà descritta provenienza e data di cattura del mollusco. Le cozze si devono presentare chiuse e pesanti, cioè battendole devono dare un suono sordo. Qualora venissero vendute sciolte, accertatevi che il vostro pescivendolo le conservi in una rete con tanto di “carta d’identità” così come Noi della Pescheria Il Piscione facciamo.

 

 

 

 

 

 

P.S. Sai riconoscere una Cozza femmina da una Cozza maschio? La differenza è data dal colore del frutto, se di colore arancione è femmina; se è di colore giallo si tratta di un maschio!

 

 

P.P.S. Come pulire le cozze?? Ovviamente prima di poter gustare le Cozze è necessario pulirle. Procedimento:

  1. Sotto l’acqua corrente sfregare le cozze l’una con l’altra, magari utilizzando una cozza stessa dalla parte arrotondata, come se fosse un raschietto, in modo da eliminare tutti i filamenti e le impurità dalla valva;
  2. Togliere il filo stopposo, detto bisso o barba, situato all’interno del frutto e dove si insinuano tutte le impurità del mollusco. E’ molto importante recidere il bisso!
  3. E’ bene pulire le cozze proprio quando si è sicuri di cucinarle o mangiarle, perchè altrimenti si rischia che si aprano da sole, si asciughino e perdano tutte le loro proprietà!

 

 

 

SCOPRI DOVE PUOI TROVARE LE COZZE

Ciriè Negozio: Via Paolo Braccini, 40, Ciriè

Mercati: martedì a Lanzo T.se, mercoledì a San Maurizio C.se, giovedì a Mathi C.se, venerdì a Ciriè, sabato a Ceretta di San  Maurizio.